Superbonus: i cambiamenti previsti nel 2024

Una scadenza preoccupa gli italiani in attesa del nuovo anno: quella del superbonus che scatterà a partire dal 1° gennaio 2024. Sembrano essere circa 30mila cantieri ancora aperti a rischiare di passare dal bonus 100% al 70% per non aver completato i lavori entro la fine di questo 2023. La differenza, secondo quanto si apprende dalle varie notizie che circolano sul web, sembrerebbe a carico dei condomini e quindi delle famiglie, una notizia poco felice dal momento che buona parte delle famiglie che hanno aderito al superbonus si ritrovano ad avere redditi medio-bassi.

L’ultimo Consiglio dei Ministri dell’anno però, potrebbe varare un decreto su misura per scongiurare il peggio. Si tratterebbe, infatti, di una misura sulla quale la maggioranza si è ritrovata più volte a discutere, posticipando anche l’iter della legge di bilancio 2024. Ma che cosa succederà al superbonus nei primi mesi del 2024? Vediamo insieme quali sembrano essere le previsioni degli esperti per i prossimi tre mesi.

Previsioni superbonus 2024

Il Consiglio dei Ministri il 16 ottobre 2023 ha approvato il disegno di Legge Bilancio relativo alla manovra economica 2024, con nessuna proroga per il superbonus. Sembrerebbe che la maxi detrazione sia destinata a svanire dalla normativa italiana. Il Governo, non avendo fatto alcun intervento specifico in materia, sembra che abbia abolito lo sconto in fattura e la cessione del credito relativa al superbonus. 

Qualora questa impostazione dovesse essere confermata, si tornerà ad applicare l’aliquota al 50% con il bonus per le ristrutturazioni e fino al 65% per l’ecobonus sugli interventi di miglioramento energetico. L’unico bonus che rimarrà invariato sarà il bonus abbattimento barriere architettoniche del 75%, in vigore per tutto il 2025. L’obiettivo sembra essere rivolto alla chiusura del superbonus per portare gli sconti fiscali sulla strada già seguita nei precedenti anni.

Nessuno sconto in fattura o cessione del credito?

A partire dal 1° gennaio 2024, tranne cambiamenti improvvisi, continueranno ad essere applicate le attuali leggi in vigore, inclusa la possibilità di utilizzare la detrazione in 10 anni. Nessuna novità, quindi, sembra essere prevista per il superbonus. Le alternative riportate all’articolo 121 del DI Rilancio 2020 riguardano solo i crediti che erano già maturati precedentemente. La stretta sull’utilizzo dello sconto in fattura e sulla cessione del credito aveva già avuto luogo con il Decreto blocca cessioni numero 16 del 2023, a partire dal 17 febbraio 2023.

A partire da questa data si è detto addio alle opzioni alternative per tutti i bonus edilizi, nel caso di interventi con Cila non ancora esibita. In fase di conversione del decreto sono state introdotte alcune eccezioni per evitare il completo blocco dei cantieri. Le eccezioni riguardano:

  • Le Onlus e le società cooperative;
  • Le IACP, il sisma-bonus cratere;
  • I lavori in edilizia libera per i quali sono già state effettuate auto-dichiarazioni o bonifici di pagamento prima del 17 febbraio;
  • I bonus barriere 75% per il quale il legislatore ha deciso di mantenere le opzioni alternative.

Superbonus 2024: che cosa succederà?

In base a quanto è stato dichiarato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, nel 2024 per potere usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito, laddove consentito, i lavori dovranno essere terminati entro la fine del 2023. In caso contrario, inizia il meccanismo della detrazione decennale, ad esclusione dei crediti maturati in precedenza. Le misure restrittive che con il passare del tempo si sono susseguite sono legate all’esigenza di contenere i conti pubblici.

Questa situazione, in attesa del Consiglio dei Ministri convocato per il 28 dicembre, sta tenendo con il fiato sospeso gli italiani, che sono in attesa di sapere se arriverà o meno il tanto atteso superbonus. Migliaia di famiglie rischiano un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate per non essere riuscite a concludere in tempi i lavori di ristrutturazione per i quali avevano richiesto il superbonus 110%. Secondo quanto prevedono gli esperti, la percentuale di detrazione dal 1° gennaio scenderà al 70% e poi al 65% dal 2025.

Dopo un superbonus pari al 110% introdotto nel 2020 si è passati al 90% nel 2023 e a partire dal prossimo anno si avrà un’ulteriore riduzione per i condomini, che scenderà al 70%. Nessuno spazio sembra essere previsto per una proroga del superbonus, nella Legge di Bilancio, nonostante le richieste da parte di Forza Italia che spingeva per ottenere una proroga di 3 mesi. Leggermente diversa sembra essere la situazione per le villette unifamiliari e per le unità immobiliari. In questo caso, si prevede un’aliquota del 110% in riferimento alle spese sostenute entro la fine dell’anno, a patto che al 30 settembre 2022 lo stato dei lavori fosse al 30%.

Superbonus: le novità

Secondo il Decreto su misura proposto, il Governo aveva intenzione di proporre una misura straordinaria di un SAL straordinario per il superbonus al 31 dicembre 2023. In questo modo, tutti coloro che avessero dimostrato di aver sostenuto buona parte dei lavori con un cantiere in corso, avrebbero avuto la possibilità di ottenere aliquote del 110% e del 90% con possibilità di sconto in fattura e cessione del credito.

Per quanto riguarda gli altri interventi, la percentuale di detrazione potrebbe diminuire al 70%. Questo vorrebbe dire che i proprietari dovrebbero coprire il 30% del costo, coperto dal bonus. Ciò potrebbe avvenire mentre la maggior parte dei condomini ha iniziato i lavori per il miglioramento energetico, nella speranza che il superbonus avrebbe coperto tutto l’importo. Una situazione che sicuramente farà scaturire numerosi contenziosi tra committenti ed imprese edili. Per evitare questo problema, diverse parti stanno chiedendo l’aggiunzione di misure specifiche.

Milleproroghe 2024: il decreto in lavorazione

Tra le ipotesi sui contenuti del Decreto, oggetto di discussione, potrebbero anche essere presenti due ipotesi sul superbonus:

  • Una che riguarda solamente la concessione di un SAL straordinario per i lavori e spese sostenute nel 2023;
  • Un’altra, che consiste in una miniproroga di 3-6 mesi solo per interventi che sono arrivati al 60%.

Altri esperti ipotizzano un decreto a parte che conterrà ulteriori disposizioni legate agli immobili. In ogni caso il MEF precisa che qualsiasi scelta sarà legata ai costi della misura che a novembre avevano raggiunto i 96 miliardi. Tra le altre questioni che potrebbero essere affrontate nel milleproroghe potrebbe essere presente:

  • L’innalzamento della soglia dell’età pensionabile per i medici;
  • La rimodulazione dello smart working nel settore pubblico, attualmente concesso solo ad una categoria di lavoratori, mentre nel settore privato già è confermata la proroga fino al prossimo 31 marzo 2024.

Al vaglio anche la possibile proroga del mercato tutelato del gas, il cui termine è fissato ad oggi fino al 10 gennaio 2024. Nel frattempo nuove scadenze sembrano già essere state confermate per la legge sulla concorrenza, sulle semplificazioni amministrative per l’installazione di opere stagionali e temporanee in centro storico e la sospensione del limite previsto di 180 giorni per queste strutture.