Spegnimento riscaldamenti 2024: obblighi previsti per evitare multe

L’arrivo della primavera segna tradizionalmente il momento in cui gli impianti di riscaldamento vengono spenti in Italia. Con le nuove normative introdotte nel 2024, è fondamentale per i proprietari di immobili e gli amministratori di condominio comprendere gli obblighi previsti per evitare possibili sanzioni.

Ma fino a quando sarà possibile tenere accesi i riscaldamenti? Così come avviene per l’accensione, anche per lo spegnimento ci sono delle regole ben precise e delle scadenze che se non rispettate possono far scattare delle multe anche salate. Scopriamo nel dettaglio le disposizioni legislative per lo spegnimento dei riscaldamenti nel 2024, garantendo così conformità e comfort.

Regolamenti generali per lo spegnimento riscaldamenti 2024

In Italia, la regolamentazione dello spegnimento riscaldamenti varia a seconda della zona climatica in cui si trova l’edificio. Le date di accensione e spegnimento sono stabilite a livello regionale per adattarsi alle specifiche condizioni climatiche. Nel 2024, è stato introdotto un calendario aggiornato che precisa le nuove scadenze. È, quindi, importante consultare il proprio comune per verificare le date esatte, in quanto il mancato rispetto di queste può comportare multe salate.

Il regolamento che stabilisce lo spegnimento dei termosifoni in Italia è stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica 74/2013, che definisce i criteri generali per l’utilizzo degli impianti termici. Il decreto, in particolare, stabilisce i limiti che riguardano il periodo annuale e la durata giornaliera in cui i riscaldamenti possono essere accesi.

All’interno del documento si tiene conto delle esigenze specifiche di ogni regione, considerando fattori come l’altitudine, la vicinanza al mare e la presenza di climi che possono influenzare le temperature locali. Il nostro Paese è diviso in sei zone climatiche dalla A alla F, che forniscono un calendario preciso per l’accensione e lo spegnimento dei termosifoni nel periodo compreso tra ottobre e marzo/aprile. Ovviamente il calendario cambia a seconda del clima freddo che viene registrato in queste zone, che vanno dalla A meno fredda alla F più fredda.

Zone di spegnimento riscaldamenti 2024

Nella zona A vengono inserite le province italiane più calde, con “gradi giorno” inferiori a 600, nella zona F, invece, sono inseriti tutti i comuni più freddi in cui si registrano “gradi giorno” superiori a 3.000. In particolare:

  • Zona F: la zona climatica in cui rientrano i Comuni più freddi come le province di Cuneo, Belluno e Trento, che registrano Gradi Giorno superiori a 3.000 possono tenere accesi gli impianti di riscaldamento centralizzati senza alcuna limitazione;
  • Zona E: quella in cui ci sono i Comuni che non sono freddi come nella zona F ma che hanno temperature che tendono a essere ugualmente molto basse. La legge prevede la possibilità di tenere accesi i riscaldamenti centralizzati fino al 15 aprile, nelle città della Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna;
  • Zona D: include province con Gradi Giorno compresi tra 1.401 e 2.100 per le quali è prevista la possibilità di tenere accesi i riscaldamenti fino al 15 aprile;
  • Zona C: contraddistinta da un clima più mite e include tutte le province con Gradi Giorno tra 901 e 1.400. In queste zone l’accensione è prevista fino al 31 marzo;
  • Zona B: la zona un po’ più calda dello stivale, che include tutte le province del Sud, comprese tra la zona della Calabria e Sicilia, con Gradi Giorno tra 600 e 900. Qui è possibile spegnere i riscaldamenti il 31 marzo;
  • Zona A: quella con la minore durata (espressa in giorni/anno e ore max/giorno) prevista per l’accensione dei riscaldamenti. In fascia rientrano le province italiane più calde, ovvero Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle, con Gradi Giorno inferiori a 600. La legge, per la fascia A prevede lo spegnimento dei termosifoni il 15 marzo.

Obblighi per i proprietari di immobili

I proprietari di immobili devono assicurarsi che gli impianti di riscaldamento siano spenti entro la data stabilita dalla normativa regionale. Inoltre, è loro responsabilità mantenere l’impianto in efficienza energetica ottimale. Questo significa effettuare controlli annuali e manutenzioni regolari per evitare sprechi di energia e per garantire che il sistema sia funzionante al momento del bisogno. In caso di inadempienza, le sanzioni possono variare da ammende pecuniarie a denunce penali, a seconda della gravità dell’infrazione.

Ruolo degli amministratori di condominio

Gli amministratori di condominio giocano un ruolo importante nel garantire che tutti i condomini rispettino le date di spegnimento riscaldamenti nel 2024. Devono informare tempestivamente e chiaramente tutti i residenti circa le scadenze e le procedure per lo spegnimento degli impianti.

È anche loro compito assicurarsi che le parti comuni dell’edificio rispettino le normative vigenti. Un mancato rispetto di queste disposizioni può portare a sanzioni sia per il singolo condomino che per l’intero condominio.

Prevenzione delle multe e sanzioni

Per evitare multe, è essenziale che i detentori di impianti di riscaldamento si attengano scrupolosamente alle date di spegnimento e alle norme di manutenzione previste per il proprio comune. È consigliabile documentarsi presso il proprio comune o consultare un professionista per chiarire ogni dubbio riguardo alle normative locali.

Mantenere un registro delle attività di manutenzione e delle comunicazioni relative allo spegnimento può anche servire come prova del rispetto delle norme in caso di ispezioni. Il mancato rispetto delle disposizioni, però, può comportare delle importanti sanzioni amministrative dal costo compreso tra i 500 e i 3mila euro.