Non tutti conoscono Leuca piccola ma chi ha avuto la possibilità di vederla e visitarla n’è rimasto affascinato. Ci troviamo a sud della Puglia, nel Capo Santa Maria di Leuca dove secondo leggende e narrazioni i due mari si incontrano. Qui, sorge un Santuario Mariano prima dedicato al culto della dea Atena e oggi conosciuto in Italia e nel mondo come il tratto finale della via Francigena.
Un gioiello dell’architettura antica
Leuca Piccola si trova a Barbarano del Capo, frazione di Morciano di Leuca. Si tratta di un vero e proprio santuario in miniatura eretto tra il XVII e il XVIII secolo. L’edificio di culto, con la sua forma a capanna, riproduce e ricorda l’antico Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae dedicato alla Madonna. Il tempio presenta una struttura piuttosto semplice con una facciata a capanna cui è stato aggiunto un pronao in stile neoclassico.
La meraviglia che contiene
L’edificio conserva bellezze uniche. La ricca decorazione pittorica trasforma il tempio in un museo di arte sacra. Sulla volta, i quattro Evangelisti uniti dalla sigla “JHS” rappresentano la parola di Dio. Lungo le pareti perimetrali vi sono invece i santi più cari alla devozione popolare invocati da contadini e pellegrini per le evenienze e necessità della comune esperienza umana. Predomina, sopra l’altare, l’effige della Madonna. Il culto mariano, nelle zone del sud Salento, è particolarmente sentito. La sacrestia del santuario contiene una piccola “pila” contenente l’acqua per le abluzioni sacre e di due rarissimi esempi di confessionali in pietra a nicchia voltata. L’edificio di culto è inoltre dotato di un vano superiore che fungeva da punto di vedetta e di estrema difesa in caso di attacchi e scorrerie.
La regola delle dieci “P”
Il complesso architettonico di Leuca Piccola rappresentava l’ultima tappa del pellegrinaggio verso il santuario mariano di Santa Maria di Leuca. Era composto, oltreché dal santuario, anche da alloggi e altri vani a servizio dei pellegrini. Diversi ambienti offrivano accoglienza ai viaggiatori e agli animali al loro seguito. Rifugi e magazzini per le merci favorivano poi il commercio dei beni di prima necessità. Probabilmente, proprio qui, esisteva una locanda con una lapide incisa. La pietra riporta la regola delle dieci “P” che rinviano alla celebre massima: «Parole Poco Pensate Portano Pena, Perciò Prima Pensare, Poi Parlare». Significa che ogni persona non può avere mai una piena consapevolezza di ciò che lo circonda e quindi, farebbe bene a pensare prima di parlare perché giudizi affrettati possono provocare dispiaceri., malumori e sofferenze.
I sotterranei di Leuca Piccola e la storia affascinante delle sue “Vore”
Il complesso di Leuca piccola è unico nel su genere per tante, tantissime ragioni. Una è quella per cui proprio sotto il terreno calpestato ci sono ampi sotterranei scavati nella roccia all’interno dei quali i pellegrini potevano rifocillarsi e riposare godendo di un ambiente sicuro e confortevole anche perché sotterranei offrono una temperatura mite e costante durante tutto il corso dell’anno. La presenza di tre pozzi garantiva, ai pellegrini diretti al Santuarrio De finibus Terrae, l’approvvigionamento idrico necessario al viaggio e al rifocillamento degli animali. I pozzi raggiungevano facilmente la falda acquifera, collocata a poca profondità grazie alla conformazione carsica del sottosuolo, come testimoniato dalla presenza delle vicine “Vore” di Barbarano, due ampie cavità a prevalente sviluppo verticale.
Barbarano del Capo, un borgo che ti farà innamorare
Barbarano del Capo è un piccolo borgo popolato da poche anime ma estremamente affascinante. Vanta la presenza di una Torre del Cinquecento che si erge verso il cielo e testimonia i fasti di un tempo fatto da castelli, fanti e cavalieri. Un tempo che ripercorre i fili della storia e conduce ai Saraceni che per tutto il sud rappresentarono una grande minaccia.