Abusi edilizi: istituita la banca dati finanziata dal MIMS

E’ nel febbraio 2022 che nasce il Decreto sull’ abusivismo edilizio istituito dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 60 il 12 marzo 2022. Ebbene sì, una banca dati contenente tutti gli abusi edilizi presenti sul territorio italiano.

Lotta all’abusivismo: a cosa serve e cos’è la nuova banca dati sugli abusi edilizi

La nuova banca dati istituita e finanziata dal MIMS ha come scopo principale quello di contrastare la diffusione degli abusi edilizi e di censire gli immobili abusivi presenti sul territorio nazionale, in modo da raccogliere importanti informazioni in merito che permettano di identificarli da parte delle amministrazioni competenti e sostenere l’operato dei Comuni, in modo che questi possano poi programmare eventuali interventi di demolizione, specialmente nei casi di abusivismo grave. I proprietari di immobili con irregolarità urbanistiche non saranno soltanto esclusi dai bonus 110%, ma grazie a questa banca dati le autorità potranno facilmente consultare e verificare, in tempo reale, tutte le costruzioni abusive e che quindi non hanno rispettato le concessioni edilizie, individuarle ed eventualmente intervenire.

Sino ad oggi, tutta questa serie di dati venivano raccolti, ma molti di essi si perdevano nei meandri sperduti della burocrazia e spesso inefficiente Pubblica Amministrazione. I Comuni, insieme a Parchi ed al demanio sono da sempre tenuti a comunicare alla Prefettura gli abusi edilizi, con conseguente sanzione sia per il proprietario che per chi abbia dato inizio ai lavori. Grazie alla nuova banca dati del MIMS, tutte queste comunicazioni avverranno ora in formato digitale ed archiviate in modo che sia possibile poi controllare l’irregolarità o meno degli immobili in questione. Inoltre, tutti gli archivi detenuti dal comune a partire dal 1985 e trasmessi alle prefetture locali, con particolare attenzione a quelli relativi a gravi difformità edilizie, verranno centralizzati e resi interoperabili; in questo modo lo Stato sarà in grado di censire tutti gli immobili abusivi così gravi da doverne ordinare l’abbattimento. 

Chiaramente ogni forma di abuso edilizio, costituisce un vero e proprio reato con conseguenze penali. Tali conseguenze non riguardano però, colui che acquista o riceve l’immobile in donazione o in eredità, e quindi non avente avuto potere decisionale nella costruzione dello stesso. Resta però sempre l’obbligo di demolizione, che se non rispettato, comporta l’acquisizione del bene da parte della Pubblica Amministrazione. Se il reato poi si prescrive in quattro anni, l’ordine di demolizione può intervenire in qualsiasi momento (ad eccezione di quei piccoli abusi che non incidono particolarmente sul patrimonio architettonico e paesaggistico, per cui si richiederà molto probabilmente una sanzione pecuniaria).

La banca dati permetterà di assegnare fondi per le demolizioni attraverso il censimento degli abusi. Essa sarà poi alimentata con le comunicazioni mensili, derivanti da prefetture e comuni, che invieranno a loro volta una comunicazione all’Amministrazione Centrale, con dati precisi riguardo collocazione e tipologia degli immobili abusivi.

E’ importante ricordare che la verifica e la repressione degli abusi edilizi è di competenza del Comune e della magistratura penale. 

Cosa non troviamo nella banca dati sugli abusi edilizi del MIMS?

All’interno della banca dati del Decreto del febbraio ’22 non saranno presenti ricorsi al Tar o al Capo dello Stato, nè le domande di sanatoria ed altre documentazioni relative alla circolazione dei beni.

Finalmente con la nuova banca dati istituita dal MIMS, si avrà a disposizione non solo uno strumento informativo, ma soprattutto uno strumento utilissimo per arginare un fenomeno illegale che già in passato ha arrecato danni alla vivibilità dell’ambiente e delle città. Questa banca dati rappresenta sicuramente un passo in avanti fatto nei confronti della legalità e della tutela del territorio nazionale.

 

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