Grotte Santa Maria di Leuca, mare cristallino, profumo di salsedine, sole cocente e brezze delicate sono il cocktail perfetto per chi ama il Salento non solo da visitare ma anche da vivere!
Santa Maria di Leuca, il lembo dell’estrema Puglia più chiacchierato
Leuca è un posto speciale e non basterebbe un libo intero per spiegarne i motivi che non sono esclusivamente legati al paesaggio. In questo estremo fazzoletto di terra, che cade a strapiombo sul mare, si congiungono le acque dello Ionio e quelle dell’Adriatico. Il posto è impreziosito dalla sua stessa storia. Crocevia di genti e di popoli, luogo privilegiato di devozione e culto mariano. Qui, infatti, sorge la Basilica De Finibus Terrae che un tempo fu tempio della dea Atena. Molte leggende parlano di Leuca, quella più conosciuta è quella tradotta in narrazione che parla della sirena Leucasia.
La leggenda di Leucasia
Nelle acque di fronte al promontorio di Santa Maria di Leuca, viveva una sirena di nome Leucàsia. Aveva una lunga chioma bionda e la sua pelle era candida come la luna.
Un giorno si accorse della presenza del pastorello Melisso e tentò di sedurlo con il suo canto. Il giovane, tuttavia, era perdutamente innamorato dell’aristocratica Arìstula e non volle cedere alle sue lusinghe. Così la respinse provocandone l’ira. Quando la Sirena vide i due innamorati intenti in tenere effusioni sulla scogliera, prese ad agitare vorticosamente le sue code scatenando una terribile tempesta. I due giovani, inghiottiti dalle onde, annegarono ed i loro corpi andarono a finire ai due lati opposti della baia.
La Dea Minerva, dall’alto del suo Tempio, impietosita per la triste storia decise di pietrificare i corpi dei due giovani che si trasformarono in quelle che oggi sono rispettivamente Punta Meliso e Punta Ristola che ancora oggi, senza toccarsi, si abbracciano dai lati opposti della baia. Anche la Sirena, distrutta dal rimorso, fu pietrificata e si trasformò nella città di Leuca.
Oltre la storia e le leggende
Ma oltre alla storia e alla leggenda resta la bellezza di un territorio naturalistico impreziosito da chicche architettoniche come le numerose ville moresche che fanno da cornice alla bianca scogliera e per le grotte che si susseguono lungo la costa.
Le Grotte Santa Maria di Leuca
La più conosciuta e famosa è sicuramente la grotta del Diavolo facilmente accessibile anche da terra attraverso un’apertura alta circa 4 m e larga 2 m e una galleria che, scendendo, si abbassa con un dislivello di diversi metri, passando per un antro a cupola. Le campagne di scavi hanno portato alla luce una vasta gamma di utensili e di ceramiche utilizzate dall’uomo del Neolitico per la caccia e la cottura delle prede (cervo, bue, capra, cinghiale).
La grotta del Fiume presenta un avvallamento che la sovrasta, un letto scavato da un antico fiume per raggiungere il mare.
La grotta Tre Porte deve il nome ai ciclopici passaggi calcarei per cui vi si accede e dove l’acqua è di colore blu intenso. Attraverso essa di accede ad un vano interno situato a circa 3 metri sul livello del mare, un cunicolo che termina dopo circa 30 metri in un’ampia camera sub-circolare con stalattiti e stalagmiti.
La grotta dei Giganti che deve il suo nome alle ossa e ai denti di pachidermi rinvenuti in essa, inglobati nel materiale detritico misto a terra rosso-violacea che riempì la grotta durante una fase di regressione delle acque marine. La grotta fu frequentata anche millenni dopo, come testimoniano le varie ossa umane, i cocci bizantini e le monete in bronzo di Costantino VII e di Romano I rinvenuti al suo interno.
La grotta della Stalla suggestiva e magnificente con una grande sala caratterizzata dalla presenza di stalagmiti. E’ facilmente accessibile con la bassa marea, offre giochi di luce imperdibili.
La grotta del Drago si trova nell’insenatura tra Punta Méliso e Punta Rìstola e si chiama così per lo scoglio al suo interno che ricorda una testa di un drago, è profonda circa 40 metri, con un’apertura di 30-40 metri. Il colore verde-azzurro delle acque che si riflette anche sulle pareti.
Quelle elencate sono le grotte più conosciute ma a Leuca ve ne sono altre meno note come la grotta Grande del Ciolo, le Grotte di Terrarico, le Grotte di Verdusella, la Grotta di Ortocupo, Grotta la Cattedrale e la Grotta della Vora.