Bonus Casa 2024: come ristrutturare casa risparmiando

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Dal 26 gennaio di quest’anno è possibile trasmettere online al sito Enea le pratiche relative agli interventi edilizi conclusi. Per accedere alle detrazioni fiscali collegate, come nel caso dell’Ecobonus, è essenziale inviare la documentazione entro la scadenza di 90 giorni. Proprio come previsto in materia di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, è necessario trasmettere telematicamente al nuovo portale Enea tutte le informazioni che riguardano interventi conclusi dal 2018 in poi, che accedono alle detrazioni fiscali del 50% per le ristrutturazioni edilizie, bonus casa 2024, che permettono di ottenere un risparmio energetico e utilizzo delle fonti rinnovabili.

Per quanto riguarda il 2024, il Superbonus cambia rispetto lo scorso anno ma consente di ristrutturare la propria abitazione risparmiando, anche grazie ad altri bonus e agevolazioni. Nel 2024 il Superbonus sarà sempre disponibile, anche se con dei cambiamenti significativi. Le novità riguarderanno l’eliminazione del 110%, a seguito delle modifiche richieste dal Governo Meloni. Ci sono però, ancora delle proroghe che valgono per alcune categorie. Scopriamo nel dettaglio le agevolazioni utili per tutti coloro che desiderano ristrutturare casa oppure apportare delle modifiche al proprio appartamento. (altro…)

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Bonus affitto giovani 2024. Un aiuto importantissimo

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Il bonus affitto 2024 è un’agevolazione fiscale destinata ai giovani con reddito basso e che non hanno ancora acquistato una casa. Durante la dichiarazione dei redditi, anche quest’anno, è possibile beneficiare di una detrazione del 20% sul canone di affitto. Questo beneficio è valido per un massimo di 4 anni, ma ci sono alcuni requisiti da rispettare che vedremo nel corso della trattazione. Tuttavia, a livello sociale, è un intervento importante che, insieme ad altre misure, si schiera accanto ai giovani che soprattutto in quest’epoca, vivono spesso in situazioni di precarietà economica e lavorativa. (altro…)

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Bonus barriere architettoniche: Come valorizzare il tuo immobile e garantire accessibilità a tutti

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L'accessibilità è un concetto fondamentale in architettura e urbanistica, poiché garantisce a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche, l'opportunità di usufruire degli spazi pubblici e privati. Nel corso…

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Guida alle Aste Immobiliari: Opportunità, Rischi e Consigli per l’Acquisto

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Le aste immobiliari sono un mercato affascinante ma complesso. Per coloro che cercano opportunità di investimento o una nuova casa, le aste possono offrire prezzi allettanti. Ad ogni modo, è…

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Mutui prima casa under 36: le migliori opzioni per giovani acquirenti

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L’acquisto della prima casa è un passo significativo nella vita di molti giovani, ma può essere un compito impegnativo, soprattutto quando si tratta di trovare il giusto mutuo. I giovani acquirenti, in particolare quelli sotto i 36 anni, possono avere esigenze e sfide uniche quando si tratta di ottenere un mutuo per la loro prima casa. Prima di immergerci nei dettagli dei mutui prima casa per gli under 36, esaminiamo brevemente perché è così importante trovare la giusta opzione di mutuo per la prima casa. (altro…)

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Classificazione energetica: cos’è e quanto influisce sul valore dell’immobile

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La classificazione energetica degli edifici è diventata un fattore sempre più rilevante nel mondo immobiliare moderno. Ma cosa significa realmente questa terminologia e come può influire sul valore di una…

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Se hai deciso di acquistare un immobile è bene che tu sappia cos’è una caparra confirmatoria e perché è così importante per tutti i contraenti. Partiamo dall’etimologia del termine, di provenienza latina. La parola “caparra” significa “prendere in pegno”. Si tratta, in estrema sintesi, della garanzia dell’adempimento di un impegno preso con l’altra parte coinvolta nell’accordo. La caparra nella compravendita immobiliare viene di solito richiesta alla firma del contratto preliminare. La maggior parte delle volte si tratta di una somma di danaro che viene consegnata da un contraente all’altro come “pegno”. In caso in caso di adempimento, deve essere restituita o imputata alla prestazione dovuta. Al contrario, se la parte che l’ha ricevuta è inadempiente, l’altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra.

Un momento molto atteso: le paure, l’inquietudine e la felicità

Acquistare casa non è mai una cosa che fa stare tranquilli. L’iter sembra sempre tratteggiato da sentimenti contrastanti. L’attesa, l’inquietudine, l’apprensione e la felicità di avere un mazzo di chiavi nuovo di zecca ma anche la paura che l’accordo possa saltare una volta raggiunto e prima della firma del contratto di compravendita. Una preoccupazione legittima perché annulla, spesso, un lungo e complesso lavoro fatto dal mediatore (agenzia immobiliare) e da altri tecnici che spesso sono coinvolti nelle fasi preliminari. Potremmo descrivere la caparra confirmatoria come un sigillo sull’accordo raggiunto. Una manifestazione tangibile dell’impegno preso con l’altra parte. Il momento della firma del contratto preliminare è quasi quello più importante perché rappresenta una reale manifestazione di volontà tra le parti di vendere e acquistare l’immobile. La caparra confirmatoria, che spesso si inserisce in questo momento, consiste nel versamento di una somma di denaro che tutela entrambe le parti chi la riceve e chi la dà. Il venditore che riceve le somme si impegna a non vendere ad altri e a tenere bloccata la struttura fino a contratto definitivo. L’acquirente, che versa la somma, si impegna ad adempiere all’obbligo di versare la somma concordata per l’acquisto dell’immobile.

Caparra confirmatoria, caparra penitenziale e acconto. Le differenze

Durante la firma del preliminare di vendita, la somma di denaro che l’acquirente versa al venditore, non sempre è a titolo di caparra confirmatoria. Potrebbe essere anche una caparra penitenziale o un acconto. L’art. 1385 del Codice Civile disciplina l’istituto della caparra confirmatoria definendola, nella sostanza, una somma di denaro che l’acquirente versa per garantire il suo impegno all’acquisto. Per esempio, se Tizio (acquirente) vuole acquistare da Caio (venditore) un determinato immobile e al preliminare paga una caparra di 15mila euro salvo poi decidere di non procedere con l’acquisto, Caio potrà trattenere quella cifra. Se invece fosse il Caio a non voler più vendere non solo sarà tenuto alla restituzione della caparra al potenziale acquirente, ma pagherà una penale pari a quanto incassato, cioè 15mila euro. È data facoltà alle parti però di ricorre al giudice per ottenere l’esecuzione del contratto o un ulteriore risarcimento per il danno subito.

Cosa diversa è la caparra penitenziale. Essa consiste in una soma di denaro concordata liberamente dalle parti in caso di recesso dal contratto. In pratica, Tizio e Caio si accordano sulla compravendita di un immobile fissando una caparra penitenziale di 10mila euro. Se Tizio decide di non acquistare più dovrà versare una somma pari a 10mila euro a Caio. Stessa cosa accade se Caio decide di non vendere la casa. In questo caso non è possibile ricorre al giudice e la questione viene considerata risolta con la cessione del denaro a titolo di caparra penitenziale.

La somma corrisposta alla firma del preliminare potrebbe anche essere considerata come un acconto sulla vendita. In questo caso l’importo dell’acconto sarà scorporato dal prezzo dell’immobile al momento del rogito.

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